I am the storm

Acrilico, Carta, 2024

Il quadro "I Am the Storm" non rappresenta soltanto una tempesta esterna, ma incarna la tempesta interiore di chi è pienamente consapevole della propria forza. Ispirato alla canzone "Thousand Eyes" degli Of Monsters and Men, l'opera trasmette quella sensazione di travolgente potenza che si agita in chi sa di essere tempesta, ma sceglie di domarsi per non creare caos. Le linee dinamiche e le pennellate intense evocano quel momento di autocontrollo, dove la furia viene frenata e canalizzata, anziché scatenata.
L’utilizzo delle linee fluide e delle trame ondulate trasmette la sensazione di movimento, quasi come il vento che soffia in ogni direzione durante una tempesta, portando un senso di costante cambiamento e imprevedibilità. Il nero profondo e le forme circolari, simili a un occhio ciclonico, rappresentano il fulcro di questa consapevolezza: guardare il mondo e il caos dall'interno, osservando con calma tutto ciò che accade intorno. Le tonalità ocra e grigio, invece, richiamano i tentativi di bilanciare la forza con l’equilibrio, la tempesta con la quiete.
Questo concetto trova eco nelle parole di Emily Brontë: "Solo gli inquieti sanno com'è difficile sopravvivere alla tempesta e non poter vivere senza." Chi è la tempesta sa di doverla contenere, perché vivere senza quel tumulto interiore non è possibile. L’opera non è soltanto una celebrazione della forza, ma anche della saggezza di chi, pur conoscendo il proprio potenziale distruttivo, sceglie di dominarlo.
In "I Am the Storm", l'artista rivela questa dualità: essere tempesta, ma al contempo padroneggiarla. È un messaggio di resilienza e autocontrollo, un invito a riconoscere le proprie profondità oscure senza temerle, sapendo che è proprio in quell'inquietudine che risiede la nostra vera forza.

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